Progetto
Rachele
Verso la Guarigione
Il recupero e la guarigione post-aborto
consiste
nell'elaborare
apertamente
i sentimenti
mai
riconosciuti
e
le conseguenze
mai
esaminate
che
restano dopo aver interrotto una gravidanza.
- Dr.
Vincent Rue, Psichiatra
"Pronto Soccorso" per la donna che ha abortito di recente:
una parola d'affetto ed alcuni consigli
Il prossimo Ritiro Spirituale della Vigna di Rachele,
apostolato internazionale che accompagna le donne, uomini e coppie
nel cammino verso la guarigione post-aborto,
avrà luogo a Bologna dal 24 al 27 Ottobre 2024.
Per informazioni cliccate QUI!
Verso la Guarigione (Parte I)
La sequenza di questi passi non è da considerare
stabilita a priori.
Ogni persona si muoverà all'interno del processo in modo
unico
e personale. La maggior parte delle donne avrà bisogno di
un'amica,
una professionista, una guida spirituale o altra persona capace
di fare questo percorso con lei. Alcune donne avranno
già
cominciato ad affrontare le conseguenze dei loro aborti nel proprio
percorso terapeutico o cammino spirituale. Altre
donne, forse avendo vissuto recentemente una perdita o un altro momento
importante nella vita, staranno appena cominciando ad affrontare questa
realtà.
I seguenti passi possono essere d'aiuto per una donna che
voglia iniziare o continuare il proprio percorso di guarigione:
- Racconta
la tua storia con
tutto il dolore e rabbia che essa potrebbe includere. Potresti
fare
ciò più di una volta. Puoi "raccontarla" in forma
scritta, oppure fare anche un breve elenco di persone
affidabili a
cui potresti eventualmente raccontarla. Forse ti senti confusa o
depressa, e
porti con te un carico di rabbia a lungo repressa. Ricordando la scelta
fatta, forse ti
sei sentita abbandonata, a cominciare dal padre del bambino
fino ad arrivare ai tuoi familiari più stretti. Oppure,
può essere che oggi ti senti poco ascoltata dai tuoi cari, a
cui
vorresti raccontare la tua sofferenza senza riuscirci. Un
conflitto irrisolto dovuto alla rabbia interiore impedisce il
risanamento.
Hai il permesso di esplorare tutti i tuoi sentimenti. Un
diario
personale può essere di molto aiuto ad esprimere questi
sentimenti, sotto forma di frasi, disegni, poesie, preghiere.
- Noi
ti incoraggiamo ad elaborare
il lutto,
il che può includere la perdita del bambino e la perdita del
padre. Prenditi la libertà di piangere, di trovare
tempo
per stare da sola oppure con un'amica affidabile, per stare a contatto
con la natura, per scoprire la musica oppure l'arte che ti
aiuta
ad esprimere il senso di perdita che hai vissuto.
- Anche
se
sembra molto difficile, è
necessario perdonare tutti coloro responsabili o
coinvolti
nel tuo aborto per poterti sentire veramente libera. Nel
perdonare gli altri spesso si arriva a capire il perdono per se
stessi. Questo
discorso verrà ampliato più avanti.
- Devi
riconoscere il significato di
quella gravidanza e l'unicità del
bambino perso. E' anche importante riconoscere la tua
relazione
materna - anche di poche settimane o pochi mesi - con il bambino
abortito.
- Dai un nome
al
tuo bambino. Accendigli una candela - una o
più volte
se vuoi. Puoi accenderla in casa, in chiesa oppure
quì:
- Scrivi
una
lettera al
tuo bambino, dicendo tutto quello che senti di
dirgli dal tuo cuore materno. Questo può includere una
richiesta
di perdono al
bambino non accolto, una breve confessione descrittiva di te
stessa nel
momento in cui hai preso la decisione di abortire, una
espressione dei tuoi desideri di rivedere il tuo bambino, e una
richiesta che quel o quei bambini preghino per te.
Ciò
che spesso si vive nella guarigione postaborto
costituisce
un'autentica rivoluzione interiore.
- Ritualizza la
tua perdita, usando degli oggetti simbolici come fiori o
una pianta, una immagine
di bambini, abiti per bambini, o qualsiaisi altra cosa che
abbia per te un significato nel rendere il tuo bambino più
concreto.
- Secondo la tua fede
personale e
pratica religiosa, stabilisci
una relazione
spirituale con il tuo bambino.
Per i cattolici tale relazione viene illuminata dalla realtà
della comunione dei santi, che ci insegna che neanche la morte separa
definitivamente coloro che sono uniti nell'amore di Cristo. I bambini
abortiti possono essere visti come membri della grande legione dei
Santi Innocenti ricordati da tutta la
Chiesa il 28 Dicembre di ogni anno. Questi bambini li affidiamo con
piena fiducia alla grande Misericordia di Dio. Gesù stesso
ha
detto, "Lasciate che i bambini vengano a me, perchè di
questi
è il regno dei cieli" (Matteo
19: 14).
Possiamo avere la fiducia che questi bambini intercedono per il bene
dei loro genitori e familiari, non solo per un bene materiale, ma
soprattutto per la loro conversione continua e la loro salvezza. Chiedi al tuo bambino di pregare
per te e per tutti coloro che hanno partecipato all'aborto.
Il Monumento della Speranza: nel 2025 arriva in Italia!
La scultura che vedete qui porta il nome di "Monumento della
Speranza." Essa rappresenta Cristo Gesù che culla
un
bambino mentre dolcemente tiene anche la mano della madre.
Gesù offre alla mamma i doni della guarigione, la speranza e
il
perdono. Il monumento è stato creato per le
famiglie che
hanno perso i figli per mezzo dell'aborto spontaneo, l'aborto
provocato, la morte neonatale o qualsiasi altra morte prematura.
Il Signore compassionevole e misericordioso desidera perdonare e
guarire ognuno di noi, e desidera offrirci il grande dono
della Sua grazia che è portatrice di speranza. La
Sua
promessa di vita eterna è fedele! Desidera accogliere nelle
Sue
braccia e nel Suo regno celestiale ogni membro delle
nostre
famiglie. Nessuno viene abbandonato nè
dimenticato.
Nel contemplare questa statua, le singole persone e le
famiglie spesso
arrivano per la prima volta ad un riconoscimento che il
bambino, deceduto drammaticamente, ora è
protetto da ogni
pericolo, dato che riposa nelle forti e amorevoli braccia di
Gesù.
Il Monumento originale è stato completato nell'anno 2000.
Attualmente si trova in vari luogi degli
Stati Uniti e del mondo, e nell'anno 2025 arriva anche in Italia!
L'artista, Beverly Paddleford, è sposata, con figli e
nipoti, e
vive nello Stato del Wyoming quando non è in viaggio a causa
di
questo suo apostolato artistico. Per ulteriori informazioni visitate il
sito http://www.hopemonument.com
.
"Io
spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola...
perchè presso il Signore è
la misericordia e grande presso di lui la redenzione."
- Salmo 130: 5, 7
Verso la Guarigione (Parte II)
Riguardo la questione
del perdono,
le domande fondamentali a cui un genitore che lotta con i postumi
dell'aborto deve dare una risposta sono:
- Il mio bambino potrà
perdonarmi?
- Dio può perdonarmi?
- Posso perdonare me stessa?
- Come posso perdonare, e cosa implica
perdonare, gli altri
coinvolti nell'aborto?
In risposta a queste domande, le esperienze di molte donne, e molti
uomini, portano alle seguenti conclusioni:
- Devi giungere ad accettare
il perdono di Dio che deriva dalla Sua grande misericordia
e
il Suo amore di cui non siamo mai davvero degni: "Signore, non
son
degna di partecipare alla tua mensa, ma di' soltanto una parola ed io
sarò salvata." Per i cattolici,
la Chiesa offre il
dono del
Sacramento della Riconciliazione (detta "confessione" o "penitenza")
per provare questo perdono e per celebrare il ritorno alla casa del
nostro Padre. Così si apre il cammino del ritorno alla
comunione
nel Corpo e Sangue di Cristo, e alla comunione fraterna della
comunità cristiana.
- Devi giungere a perdonare
te stessa. Il perdono di se stessi è la
capacità di porre
termine all'autogiudizio e di camminare liberamente nel perdono
che
Dio ti ha concesso. Quando una persona ha fatto con umiltà e
onestà una buona confessione (forse più
di una
volta) ma non si sente "perdonata," può essere un segno che
quella persona sta provando difficoltà nel perdonare se
stessa. Spesso,
è l'esperienza di un accompagnamento spirituale che va oltre
la
confessione (ad es. un ritiro o gruppo di mutuo aiuto della Vigna di
Rachele, oppure un'esperienza di consulenze individuali) che
aiuta la
persona a sentirsi perdonata.
- Dopo aver sperimentato il processo di
guarigione molte persone desiderano essere coinvolte in
attività che possano
permettere loro di donare, in qualche modo, nuovamente a questo mondo la
propria energia creatrice di vita.
Ciò non significa "fare qualcosa per guadagnare il perdono"
nè "fare un altro figlio che prenderà il posto di
quello
abortito". Invece, tale dono porterà una vera pace se
è
una risposta libera e gioiosa al
perdono ricevuto gratuitamente da Dio.
Questa "riparazione" non nasce dalla paura nè dal senso di
colpa, ma dalla gratitudine per la bontà
di Dio
vissuta nel perdono e nella riconciliazione.
- E'
importante riconoscere che, come parte
del processo di guarigione, e anche
nei mesi e anni dopo, ci saranno momenti in cui sentirai tristezza
pensando al
tuo bambino. Tutto ciò è normale. Qualsiasi
ferita, incluso quella dell'aborto, lascia una cicatrice. Inoltre,
questa tristezza è un segno naturale di amore. E'
un segno che è stato ristorato il tuo cuore materno (o
paterno) che ama
questo tuo figlio e che a volte sente la sua mancanza. Questo non
significa che non sei guarita. Quelle lacrime non saranno
più lacrime di amarezza, ma di tenerezza. Saranno un
segno della tua guarigione e saranno un'espressione occasionale
dell'amore che sente qualsiasi madre o padre per il suo figlio
mancante.
"Tutto il male, il dolore per la vita passata,
tutti i limiti sono
travolti e pervasi di un amore nuovo.
Non cancellati nè
dimenticati,
ma trasformati dalla Misericordia di Colui che
può
tutto."
- Jonah Lynch, Fraternità Sacerdotale dei
Missionari
di San Carlo Borromeo,
nella Mostra sulla vita di San Paolo, che ha girato l'Italia
durante
l'anno giubilare paolino 2008-09.
"Di fronte alla realtà di Cristo uno percepisce
l'enormità del proprio peccato,
la tremenda pesantezza del
male
compiuto.
Ma più delle tenebre delle sue colpe, brilla
ancora
più chiaramente
la luce della grazia divina,
la forza
misteriosa
e reale che non solo perdona il passato,
ma dà oggi una missione,
affida oggi un compito, ad ogni cristiano",
incluso a colui che nel
passato ha forse sprecato la grazia di Dio.
(riflessione presa dalla
Mostra sulla vita di San Paolo, che ha girato l'Italia
durante l'anno
giubilare paolino 2008-09)
Questo sito web non è un sito di consulenza
psicoterapeutica professionale, nè deve sostituire la
consulenza
di un professionista abilitato.
A volte l'esperienza di un aborto può creare intense
emozioni che forse non potete gestire adeguatamente da soli.
In caso di necessità rivolgetevi ad un professionista
abilitato.
© 2008-2024 Monika Rodman, Progetto Rachele. Tutti i diritti
riservati.