Progetto Rachele
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"Come una candela
ne accende
un'altra,

così un cuore
ne accende
un altro."


- Lev N. Tolstoj












Come avrete letto nella pagina della Introduzione , il Progetto Rachele è nato dalla domanda:
Come si può aiutare una persona cara che ha vissuto questa tremenda perdita invisibile, questa morte nascosta? Come si può essere vicini all'amica che ha dentro di sè questo peso, questo dolore taciuto?


 


 Come parlare con un’amica che ha abortito
   
 La storia di Andie

Una notte una delle mie migliori amiche della scuola superiore mi ha chiamato, tutta in lacrime. Non l’avevo più rivista da quando avevamo lasciato la scuola per andare all’università. Mi disse che era rimasta incinta durante il primo anno di università e che si era fatta convincere dal suo ragazzo ad abortire.

Quella notte della sua telefonata era la ricorrenza di quel bimbo mai nato. Il suo ragazzo chiuse la relazione con lei alcuni mesi prima di quella telefonata perché lei “non era più divertente come prima”.

Cosa potevo dirle? Non sapevo da che parte cominciare con questo argomento. Durante i nostri anni insieme eravamo entrambe a favore della vita.

Pensai che avrei potuto calmarla dicendole qualcosa come “Non ti preoccupare, hai preso la migliore decisione”. “Cos’altro potevi fare? E’ stata la scelta più giusta”. Le dissi di metterci una pietra sopra e di pensare al futuro. Pensai anche che lei stesse esagerando quando mi disse di non avere più nessun futuro. Ma scoprii, pochi giorni dopo, che aveva tentato di suicidarsi. Ho sempre desiderato che in quel momento fossi stata in grado di dirle qualcosa che avrebbe potuto aiutarla invece di farla sentire più sola.    
                                                               –Andie




Quasi ognuno di noi conosce qualcuno che ha avuto uno o più aborti. Molte persone conoscono personalmente qualcuno che sta soffrendo a causa dell'aborto.

Se una vostra amica vi confidasse domani di aver abortito, sareste in grado di rispondere in modo da portarla più vicina alla guarigione?


Ci sono modi per evitare l’errore che Andie ha fatto. Modi che possono aiutare la vostra amica a sperare di nuovo nel proprio futuro.

Se questa è la prima volta che la vostra amica vi parla del suo aborto, lei potrebbe temere le vostre critiche o che voi possiate riferire ad altri ciò che lei vi ha confidato. Lei deve sapere che voi siete una vera amica che si preoccupa di lei, e che voi non siete lì per giudicarla.




9 modi per aiutare un amico con la depressione
  Mentre quest'articolo (di PsicOnliNews) non è stato scritto specificatamente per l'accompagnamento post-aborto, offre degli spunti importanti!




Preghiera per un'amica"

  Una bella meditazione musicale
per chi cerca di dare consigli e un sostegno
ad un'amica che deve prendere grandi decisioni.

 
Prima che voi parliate con la vostra amica, tenete bene in mente questa domanda: “Di cosa ha bisogno lei, oggi?”

- Qualcuno che l’ascolti?
- Una spalla su cui piangere?
- Un indirizzamento ad una psicoterapeuta, un prete o un ritiro spirituale?
- O persino un intervento d’emergenza in caso di pensieri di suicidio?


 

Ascoltate con il cuore
Cominciate ascoltando la vostra amica. Lasciate che vi racconti tutta la storia senza interromperla. Non è necessario capire tutti i dettagli. E’ importante che lei si liberi di un po’ del peso che sta sopportando e che non si senta più sola.


Lei potrebbe parlare di:
    - cosa è accaduto nel consultorio, dal medico, in clinica o in ospedale
    - furore e rabbia nei confronti del suo ragazzo o marito, dei suoi genitori, del personale sanitario, di Dio, di se stessa
    - colpa, rimorso, depressione, incubi, uso di alcool o droghe per cercare di dimenticare, e perfino
   - pensieri di suicidio

    - dolore insopportabile o senso di solitudine, ad es. essere lontana dal suo uomo, dalla famiglia, dagli amici
    - sensazione di non meritare amore e perdono, di non meritare di aver più figli
    - una fortissima voglia di concepire un altro figlio che dovrebbe prendere il posto del figlio abortito

Assicuratela del vostro affetto e appoggio
Per quanto possiate adoperarvi affinchè tutte le sue sofferenze scompaiano con le parole giuste, il suo dolore e il senso di perdita non scompariranno dopo una conversazione. Rassicuratela della vostra amicizia per lei. Ditele che voi sarete lì per lei e per aiutarla a trovare sollievo alla sua sofferenza.


 
Dove trovare aiuto
Chiedete alla vostra amica se ha mai sentito parlare di aiuto per le persone che soffrono dopo l'aborto. Ci sono dei posti sicuri dove persone preparate possono aiutarla a superare il doloro e la perdita, e darle speranza. Ci sono psicoterapeute, preti e operatori pastorali preparati ad aiutarla, così come donne che hanno vissuto la stessa esperienza e dopo aver fatto il loro percorso di recupero ora sono pronte ad accompagnare le loro consorelle. Sin dal 2010, a Bologna, vengono offerti i ritiri spirituali della Vigna di Rachele, della durata di un fine settimana, che portano l'approvazione della Chiesa Cattolica. Date alla vostra amica i seguenti indirizzi internet:  www.ProgettoRachele.org e www.VignadiRachele.org

Guarigione spirituale
Anche una donna che non va in chiesa o che considera se stessa una persona non religiosa può temere che Dio non la perdonerà mai per aver abortito, oppure che "l'universo" in qualche modo la punirà per il gesto compiuto. Lei dovrebbe sapere che Dio ama e perdona coloro che sono addolorati. Egli li vuole confortare e dar loro la sua pace.


Voi potreste invitare la vostra amica ad andare in chiesa con voi, o chiederle di considerare la possibilità di parlarne con un prete compassionevole, una suora comprensiva, o altra persona preparata nella consulenza post-aborto.




"Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono,
l'animo può superare molte sofferenze."

-William Shakespeare


Inizio del Percorso di risanamento

Incoraggiatela a contattare Progetto Rachele (qui su questo sito), La Vigna di Rachele o Il Dono per un aiuto. Ricordatele che l’amore e la misericordia di Dio sono più grandi di qualsiasi peccato.

Rassicuratela ancora una volta della vostra amicizia. Promettetele di essere lì, non solo oggi, ma anche in futuro. Ringraziatela per la fiducia che vi ha accordato parlando con voi. Ciò ha richiesto coraggio. Il suo percorso di guarigione è cominciato. Pregate per la vostra amica, affidandola a Maria, Madre di Misericordia. Pregate la Madonna di aiutare questa vostra amica ad avvicinarsi a Dio, che la vuole risanare e riportare alla vita, e a riconciliarsi con il suo figlio, che guarda sua mamma attraverso gli occhi misericordiosi di Dio e intercede davanti a Gesù per lei.


"Due mesi fa ho finito il percorso di riconciliazione dopo l’aborto offerto dal Progetto Rachele.
Non riesco a trovare le parole per descrivere quanto meravigliosa è stata questa esperienza per me.
Sono stata aiutata a fare luce su tutta la negazione e rabbia,
sulle bugie, testardaggine e lacrime che erano nel mio cuore.

...Attraverso questa cura i muri sono crollati
e il loro posto è stato preso dalla compassione,

perdono, grazia, fede e amore." 
- Michelle



Aiutare un'amica che soffre in silenzio


Se voi notate un’amica in preda alla tristezza e inquietudine e sospettate che l’aborto possa esserne la causa, sapreste come offrire aiuto senza dimostrare apertamente il vostro sospetto? Un suggerimento: A tempo debito e nel luogo adatto, potreste dire qualcosa del genere:

“ Ho scoperto un interessante sito web che mi ha dato un nuovo punto di vista sull’aborto.
Non mi ero mai resa conto dell’enorme pressione che le donne subiscono nel prendere una tale decisione
o come dopo possono soffrire, addolorarsi e si sentirsi sole.
Anche qui in Italia, come in altri Paesi, ci sono dei programmi che aiutano le donne e anche gli uomini che lottano con i problemi collegati all'esperienza dell’aborto.”

Tenete a disposizione tutte le informazioni (sito web, indirizzo email e numero di telefono) a disposizione nel  caso in cui lei ve li richieda. Oppure lasciate quelle informazioni dove lei possa ritrovarle.




COSA FARE e COSA NON FARE
Cosa dire e cosa non dire quanda si parla
con qualcuno che ha abortito

 

                                Non fare                                                                                         Fare
NON interrompetela cambiando argomento. ASCOLTATE pazientemente tutto ciò che ha da dirvi. Aspettatevi e permettetele di ripetere lo stesso racconto più e più volte.
NON condannatela o giudicatela male per ciò che ha fatto. 
 
RASSICURATELA dicendo che è normale commettere errori.
A livello spirituale, tutte le religioni insegnano che i peccati possono essere perdonati. Dio vuole perdonarci. Quello che dobbiamo fare è ammettere che abbiamo bisogno e che desideriamo il perdono. 
NON negate la perdita del suo bambino. 
 
RASSICURATELA che i suoi sentimenti sono normali. Altre persone hanno provato la stessa cosa e hanno trovato una via di guarigione. Datele un senso di speranza dicendo che lei potrà trovare sollievo e potrà riconciliarsi con Dio e il suo bambino. 
NON incoraggiatela ad accusare altri per il suo aborto. Ma non spingetela a perdonarli, specialmente durante la fase iniziale in cui prova sentimenti di rancore e ira. 
 
PERMETTETELE di esprimere liberamente il rancore verso gli altri, ma aspettate il momento opportuno per incoraggiarla delicatamente a perdonare e a lasciare andare l'ira. Incoraggiatela a notare che anche  le altre persone verso cui sente rancore erano confuse, spaventate, o in grave difficoltà di fronte ad una situazione difficile.   
NON ditele che ha fatto la "cosa giusta" o la "cosa migliore" in quel momento. 
 
LASCIATELA  LIBERA di provare pentimento per la scelta fatta. Permettetele di ricordare l'esperienza come un tragico errore. Ma ricordatele che tutti noi possiamo diventare persone migliori imparando dai nostri errori. Le donne e gli uomini che hanno trovato la guarigione dopo le sofferenze causate da un aborto spesso diventano più umili, comprensive, compassionevoli e sensibili. Persino un'esperienza negativa può essere usata per aiutare gli altri. 
NON suggeritele che avere un altro bambino "in futuro" possa essere un modo per compensare la perdita del bambino abortito. I bambini futuri sono una benedizione e un conforto, ma non possono rimpiazzare il bambino perduto. INCORAGGIATELA ad affidare i suoi bambini alle cure di Dio. Rassicuratela che ad un livello spirituale, la perdita è solo temporanea.
Un giorno potrà riabbracciare i suoi bambini in Cielo e potrà chiedere e ricevere il loro perdono.
NON lasciatela senza incoraggiarla, più e più volte, a cercare ed accettare l'aiuto di consulenti post aborto o gruppi di supporto.  DATELE riferimenti ai siti internet elencati qui in alto insieme ai numeri di telefono ad essi collegati.
NON abbiate timore di chiederle in futuro come procede il percorso di guarigione. DIMOSTRATELE che voi vi preoccupate di lei, contattandola ogni volta che è possibile, ascoltando ciò che ha da dirvi.
 





 
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A volte l'esperienza di un aborto può creare intense emozioni che forse non potete gestire adeguatamente da soli.
In caso di necessità rivolgetevi ad un professionista abilitato.
 
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